Scritto da Giovanni Defrancisci.

ultima revisione 05.10.2018
 
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Il 30-06 nasce nel 1906 come evoluzione del 30-03 sino ad allora adottato dalle forze armate Statunitensi. A partire da tale data questo calibro diviene lo standard per arma lunga delle Forze Armate U.S.A.

Successivamente, con la fine della WWII, questa cartuccia passò ad essere il calibro standard delle Forze Armate di moltissime nazioni, tra cui l’Italia, che nel frattempo erano state ri-equipaggiate con materiale Alleato. 
Immediatamente dopo la fine del conflitto negli Stati Uniti si pose il problema di trovare un valido sostituto a questa cartuccia considerata oramai obsoleta e che già alla nascita era apparsa “troppo potente”
Nel 1952 la Winchester per “bruciare le tappe” e anticipare la concorrenza, in vista della futura adozione, mise in commercio una cartuccia che presentava il medesimo calibro (.308) della 30.06 ma nella quale la lunghezza del bossolo bossolo era ridotto a 51mm
Seguirono mesi di discussioni che portarono all’adozione Americana di una cartuccia denominata inizialmente T64E3.
Successivamente nel 1953 gli stessi U.S.A. imposero tale calibro come standard all'interno dell'alleanza Atlantica (NATO) con la nuova denominazione T65-E3 si trattava di una nuova variante un disegno della palla di origine belga adottata con la denominazione SS77.
Tutto questo avvenne a scapito di calibri sicuramente ben più moderni ed interessanti presentati da altre nazioni. 
La nuova cartuccia doveva sostituire ed unificare i calibri per fucile e per mitragliatrice in ambito NATO.

In Italia la sua adozione e l'inizio della sostituzione della 30-06 iniziò probabilmente con l'adozione del fucile BM59 della Beretta e della MG 42/59 che altro non è se non una MG42 a cui è stata notevolmente ridotta la cadenza di tiro. 
In realtà le prime cartucce, per altro prive di marchiatura NATO (dicitura apposta a partire dal 1964 dopo l’ottenimento della certificazione), apparvero intorno al 1960, tant'è che nel « Nomenclatore delle munizioni impiegabili con le armi in dotazione all’Esercito » edito dallo Stato Maggiore dell Esercito nel febbraio 1960 non compaiono ne le sucitate armi ne alcun modello della cartuccia in questione
Il 7,62 NATO è uno dei calibri più utilizzati in tutto il mondo ed ancora oggi dopo il passaggio da parte di tutti gli eserciti occidentali al calibro 5.56 NATO resta comunque in adozione per l'utilizzo sulle mitragliatrici di squadra e per il tiro di precisione (sniperaggio).

 

Denominazione ufficiale

CARTUCCIA CAL. 7,62 NATO

 

Questo tipo di munizione ha avuto e possiede tuttora diverse denominazioni tra queste le più comuni sono:

7,62 x 51 - .308 Win - 7.62x51 NATO - .30 NATO - 7.62 Model 1954

 

Modelli e tipi di cartuccia

Cartridge Models and types

     
     

Stabilimenti di produzione

Manufacturing plants


     
     

Lotti di produzione 7,62 NATO

Lots

BPD - C - SMI - G.F.L. - DAG - HP - FN - FNB - S&B
     
     

Significato dei marchi

Headstamps

 
     
     

Tipi di palla

Bullets

 
     
     

Tipo di bossolo

Case

 
     
     

Tipi di innesco utilizzati

Primer

 
     
     

Tipi di carica di lancio

Powders

       

     
     

Scatole

Box

          
     
     

Clip e nastri

Clip & belt

          
     
     
Bibbliografia  

 

 

 

 

 

 

 Bibliografia

 Marcianò Emanuele - Morin Marco  Dal Carcano al FAL  1973

 Ruggero Filippo Pettinelli

 Armi Portatili e Munizioni Militari Italiane 1870-1998

 2002

 Jean Huon

 Les Cartouches pour Fusils et Mitralleuses

 2003

 F.C. Barnes

 Cartucce leggere di tutto il mondo, Albertelli 2° edizione

 1991